Come coltivare i pomodori nell’orto: il trucco del giardiniere

Chiunque abbia un orto personale, sa per certo che si debba partire dalle coltivazioni più semplici. Tra queste ultime ricadono proprio loro, i pomodori. Anche se abitualmente intesi come ortaggi, in realtà i pomodori sono dei frutti. Questa classificazione botanica è dovuta al fatto che essi hanno i semi al loro interno e si formano a partire dal fiore della pianta, la Solanum lycopersicum L.

Originari dell’America Centrale, i pomodori si sono diffusi largamente su tutta la superficie terrestre. A determinare tale fama è stata la loro innegabile versatilità, che rende il pomodoro adatto a numerose ricette culinarie, grazie anche al suo gusto perfettamente equilibrato tra il dolce ed il leggermente acido. Ma come si coltivano i pomodori nell’orto?

Il trucco del giardiniere: la consociazione

Con il termine “consociazione” andiamo ad indicare una tecnica ampiamente utilizzata in agricoltura. Tale tecnica prevede di associare tra di loro delle specifiche piante, in modo che entrambe possano beneficiare in maniera reciproca della presenza dell’altra. Dunque, si verrà a creare un rapporto di simbiosi benefico, su entrambe le piantine.

Nel caso specifico dei pomodori, la consociazione può essere fatta con diverse altre piante. In genere, i pomodori riescono a trarre beneficio da aglio e cipolla. Per lo stesso criterio, la combinazione è ottima anche con alcune erbe aromatiche, come la menta ed il basilico; nonché con: la lattuga, le carote, la cicoria e tanto altro ancora.

Piantare i pomodori: il processo

Per piantare i pomodori, si può decidere di partire da zero con i semi oppure di comprare delle piantine giovani direttamente in vivaio. L’importante è rispettare la stagionalità del frutto: se si parte dai semi, è indicato piantarli tra la fine di febbraio e marzo. Se, invece, si parte della piantine è indicato metterle nel terreno a cavallo tra la fine di aprile e maggio.

  • Una volta che le piantine saranno cresciute, le mettiamo in piena terra scavando una buca che sia adeguatamente profonda. Riempiamo gli spazi laterali con il terreno precedentemente sollevato, non generando troppa pressione;
  • A circa 5-6 cm dal punto in cui abbiamo piantato i pomodori, scaviamo due buchette (una a destra e l’altra a sinistra) in cui andremo ad inserire una delle piantine da noi predilette, così da avviare il processo di consociazione;
  • Prendiamo dei tutori in legno e li mettiamo in corrispondenza dei pomodori. Tramite delle fascette in plastica, leghiamo la pianta di pomodoro al tutore. Questo è necessario in quanto il peso dei frutti potrebbe far facilmente spezzare i rami;
  • Irrighiamo soltanto il terreno alla base della pianta, mantenendolo umido. Attenzione a non toccare le foglie, i pomodori non sopportano benissimo l’acqua in eccesso;

Un ulteriore consiglio consiste nel fare la pacciamatura. La pacciamatura serve a proteggere il terreno in cui sono inserite le radici della pianta dalle basse temperature, in modo che la pianta stessa cresca al meglio. Nel caso dei pomodori, è indicato utilizzare le foglie secche, o ancora meglio la paglia sbriciolata.

I pomodori andranno raccolti soltanto una volta giunti a maturazione, quando avranno raggiunto le dimensioni tipiche della varietà che abbiamo piantato e quando il licopene avrà fatto il suo lavoro, rendendo il frutto di un rosso brillante. Coltivare i pomodori è davvero molto facile, basta prestare loro qualche particolare attenzione!

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