Non usare mai questa marca di marmellata: è tra le più scadenti in commercio

La marmellata è un elemento imprescindibile per la colazione di moltissimi, soprattutto coloro che sono tradizionalmente legati ad una dolce rispetto alla salata. Spesso si fa ricorso alle versioni industriali della marmellata, ossia quelle tradizionalmente conosciute in barattolo di vetro che possono essere anche disponibil in una ottima varietà di scelta di gusti e marca.

Infatti oggi la scelta appare quantomeno diversificata ed è importantissimo ricordare anche l’impatto che hanno sulla salue, essendo un elemento che viene sottoposto ad un tipo di preparazione che precede “l’inscatolamento” che può essere anche contenente alcuni fattori poco sani. Sostanzialmente anche se è naturalmente prevedibile non tutte le marmellate sono uguali. Quali evitare?

Marmellata o confettura: differenze

Spesso ci si dimentica che marmellata come termine fa riferimento seppur in modo specificamente errato anche alle confetture. Ma che differenza c’è tra confettura e marmellata? La “vera” marmellata definita tale anche ufficialmente è qualsiasi forma di prodotto derivativo da qualche tipo di agrumi, quindi limone, arancia, mandarino, lime e via discorrendo che deve contenere almeno il 20 % della composizione del frutto.

Diversamente tutte le altre tipologie di prodotto spalmabile che derivano dalle forme differenti di frutto sono legalmente delle confetture, che in Unione Europea, Italia inclusa ovviamente, devono contenere almeno il trentacinque perfetto di frutta effettiva per essere commercializzate come tali. Cambia il termine dal tipo di lavorazione anche se l’impiego è spesso identico.

Quale e come scegliere

Naturalmente se siamo noi in prima persona a realizzare la marmellata/confettura, conosciamo quali sono gli ingredienti. Quelle industriali sono generalmente meno sane anche se da diversi anni esistono termini di sicurezza alimentare più stringenti ed è sufficientemente alla portata scegliere con attenzione su quali puntare effettivamente. Quali comprare e quale evitare?

  • Fare attenzione alla provenienza oltre alla quantità della frutta in percentuale, possibilmente deve essere italiana o europea
  • Se è presente la dicitura senza zuccheri aggiunti dobbiamo verificarne con certezza la composizione sulla lista degli ingredienti (generalmente l’assenza di quelli aggiunti è appannaggio dei prodotti light)
  • La confettura extra deve essere particolarmente carica di frutta, non al di sotto del 45 % della composizione

La confettura/marmellata non va assolutamente snobbata, generalmente la composizione base di un prodotto industriale ma di buona qualità non dovrebbe essere troppo lontana da quella “base” , ossia frutta, zuccheri aggiunti ed acqua naturalmente. Oggi sensibilmente la situazione in termini di impatto negativo è migliorata proprio a causa di una sensibilità salutare maggiore.

E’ fondamentale anche la conservazione: la marmellata in vetro finchè viene aperta può essere tenuta al di fuori del frigorifero (ma comunque lontano dalle fonti di luce e calore diretta), e quindi in questo caso fa fede la scadenza presente sul prodotto. Successivamente però il prodotto può essere conservato esclusivamente in frigorifero, impiegando sempre coltelli e utensili puliti per l’utilizzo.

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